Cosa si intende con rendimento elettrico

Il rendimento elettrico è una grandezza adimensionale che indica quanta potenza assorbita da un motore viene effettivamente utilizzata. Il valore del rendimento elettrico deriva dal rapporto tra la potenza utilizzata dal motore e la potenza assorbita dalla fonte primaria.

Il rendimento elettrico è una grandezza adimensionale che indica quanta potenza assorbita da un motore viene effettivamente utilizzata. In parole povere, ogni macchina trae un certo quantitativo di energia da una fonte primaria (potenza assorbita), ma, per svolgere il proprio lavoro, ne impiega sempre un ammontare minore: questo perché, nel corso del lavoro, quote di energia vengono inevitabilmente dissipate. Il rendimento si presenta allora come l’indice che evidenzia a colpo d’occhio lo scarto tra energia utilizzata e sprecata: un valore fondamentale per valutare l’efficienza di un impianto in termini di risparmio energetico.

Come si calcola il rendimento elettrico

Il valore del rendimento elettrico deriva dal rapporto tra la potenza utilizzata dal motore e la potenza assorbita dalla fonte primaria. Come già anticipato, la seconda grandezza è giocoforza maggiore della prima, pertanto il risultato sarà sempre un valore positivo compreso tra 0 e 1: più il numero ottenuto da questa divisione si avvicina all’1, meno è l’energia dissipata dal motore preso in considerazione. Questa cifra è poi convertibile in percentuale.

Un esempio può risultare chiarificatore. Se un impianto riceve 3000 Watt da una fonte primaria, ma ne impiega solo 1800, si ottiene un rendimento elettrico di 0,6 (1800 W : 3000 W), che, convertito in percentuale, equivale al 60% di energia utilizzata, contro il 40% dissipato.

Qual è il rendimento elettrico di un cogeneratore

Un cogeneratore, essendo concepito per la produzione combinata di energia elettrica e calore, è in grado di garantire un rendimento decisamente superiore rispetto a un comune processo di produzione di energia elettrica.

Di norma, le centrali termoelettriche dissipano totalmente l’energia termica che si genera durante la combustione della fonte primaria. Perciò, sul loro rendimento, grava quest’ingente dispersione energetica: all’incirca, solo il 40% della potenza assorbita viene utilizzata per produrre energia elettrica, causando evidenti sprechi.

I cogeneratori, invece, nascono con l’intento di sfruttare il calore disperso da una centrale di produzione di elettricità e, a questo scopo, affiancano, ai consueti impianti di conversione energetica, degli scambiatori di calore, che recuperano l’energia termica rilasciata durante il processo. Seppur sia impossibile sfruttare tutto il calore dissipato, il rendimento generale dei cogeneratori ne giova comunque in maniera evidente: esso non corrisponde al solo valore del rendimento elettrico (dato dal rapporto tra potenza utilizzata, che nelle centrali convenzionali è solo elettrica, e potenza assorbita), poiché, a questo, bisogna aggiungere il valore del rendimento termico (potenza termica utilizzata divisa per la potenza assorbita). Così, un cogeneratore assicura un rendimento del 30-40% superiore rispetto a quello degli impianti termoelettrici.

Vantaggi dell’autoproduzione di energia elettrica

La cogenerazione, accanto ad altre opzioni, come i pannelli fotovoltaici o il solare termico, rappresenta una valida possibilità per cominciare ad autoprodursi energia elettrica. A prescindere dalla tecnologia che si sceglie a questo scopo, diventare prosumer (soggetti che sono, allo stesso tempo, produttori, producers, e consumatori, consumers) in campo energetico è certamente garanzia di interessanti vantaggi, anche a livello aziendale:

  • Risparmio sulla bolletta elettrica. Autoprodursi l’elettricità significa limitare, o escludere totalmente, gli acquisti dalla rete elettrica.
  • Profitti dalla cessione delle eccedenze. L’elettricità prodotta in eccesso può essere venduta, generando ulteriori guadagni.
  • Indipendenza energetica. Soddisfare autonomamente il proprio fabbisogno energetico vuol dire mettersi al riparo dagli altalenanti prezzi dell’energia e da inaspettati distacchi della fornitura elettrica.
  • Reputation. L’autoproduzione avviene con fonti di energia rinnovabile, perciò incide in maniera decisiva nel far acquisire una reputazione green alle aziende.
  • Accessi a incentivi fiscali e finanziamenti. Lo Stato incoraggia l’autoproduzione, perché contribuisce al raggiungimento di importanti obiettivi europei, come la decarbonizzazione e la riduzione di emissioni di CO2.