Cogenerazione da fonti rinnovabili, il primo passo per l’indipendenza energetica della tua azienda

La cogenerazione, anche chiamata CHP (Combined Heat and Power), è la produzione congiunta e contemporanea di energia elettrica (o meccanica) e calore partendo da una singola fonte energetica, attuata in un sistema integrato unico.

La cogenerazione, anche chiamata CHP (Combined Heat and Power), è la produzione congiunta e contemporanea di energia elettrica (o meccanica) e calore partendo da una singola fonte energetica, attuata in un sistema integrato unico. Lo scopo della cogenerazione, che utilizza lo stesso combustibile per due usi diversi, è quello di sfruttare in maniera più efficiente l’energia primaria ed ottenere un risparmio economico notevole nei processi produttivi, soprattutto dove sussiste una forte contemporaneità tra prelievi elettrici e prelievi termici.

Perché investire nel settore delle energie rinnovabili cogenerative

Investire in energie rinnovabili significa installare impianti che producono energia da fonti rinnovabili, ovvero il sole, il vento, l’acqua e il calore terrestre. Investire in energie rinnovabili cogenerative, nello specifico, è estremamente redditizio e i rischi possono essere davvero minimi, quindi è opportuno essere entusiasti e orgogliosi della pianificazione del proprio impianto, previa attenta analisi e pianificazione.

Investire in energie rinnovabili e produrre energia pulita con impianti di cogenerazione a biomassa e pale eoliche, impianti solari e centrali idroelettriche, implica ridurre le emissioni di queste sostanze, lasciando, così, alle prossime generazioni un ambiente più sano e meno inquinato.

Quanto è conveniente?

La cogenerazione da fonti rinnovabili e, dunque, la produzione combinata, hanno il vantaggio di garantire un incremento dell’efficienza di utilizzo del combustibile fossile fino ad oltre l’80%; di conseguenza, si ottengono costi minori e altrettanto minori emissioni di sostanze inquinanti e di gas serra rispetto alla produzione separata di elettricità e di calore.

Inoltre, la cogenerazione è conveniente poiché, rispetto alle centrali elettriche, ha natura distribuita e si ottiene mediante piccoli impianti che sono in grado di generare calore ed elettricità anche per grandi strutture (come, per esempio, ospedali, alberghi, eccetera) o piccoli centri urbani. La combustione nelle piccole centrali a cogenerazione è in grado di toccare una percentuale di risparmio che va fino al 40% nell’utilizzo delle fonti primarie di energia.

Approfitta delle nuove agevolazioni TIAD

Nel 29 dicembre 2022, il TIAD è stato approvato dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Si tratta del Testo Integrato Autoconsumo Diffuso. Questo documento disciplina le modalità per la valorizzazione dell’autoconsumo diffuso, garantendo ai clienti finali e ai produttori interessati tutti i diritti correntemente salvaguardati. Approfittare delle nuove agevolazioni TIAD dà la possibilità a clienti e produttori di continuare ad acquistare e vendere l’energia elettrica prelevata o immessa liberamente.

Fra i sistemi di autoconsumo individuale, le configurazioni di cui il TIAD tiene conto sono quelle relative a:

  • fonti rinnovabili “a distanza” con linea diretta, per i quali il produttore e il cliente hanno richiesto di accedere alla regolazione prevista per le forme di autoconsumo che utilizzano la rete pubblica;
  • fonti rinnovabili “a distanza” senza linea diretta;
  • clienti attivi a distanza privi di linea diretta.

A queste tipologie si aggiungono le configurazioni relative all’autoconsumo collettivo e alle comunità di energia, ovvero:

  • i gruppi di autoconsumatori da fonti rinnovabili che agiscono collettivamente;
  • i gruppi di clienti attivi che agiscono collettivamente;
  • le comunità energetiche rinnovabili anche note come comunità di energia rinnovabile (CER);
  • le comunità energetiche di cittadini (CEC).

L’Articolo 3 del TIAD è quello che riporta i requisiti per l’accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso. Quest’ultimo trova la sua applicazione a partire dall’ultima data tra il 1° marzo 2023 e il giorno di entrata in vigore del decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica previsto dall’articolo 8 del Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 199 “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”.